Camerota - Nuovi scavi nella Grotta della Cala

11.10.2017

La Grotta della Cala di Marina di Camerota sito di interesse preistorico, patrimonio mondiale dell'Unesco potrebbe essere stato il luogo di un vero e proprio periodo di convivenza, tra l'uomo di Neanderthal e l'uomo Sapiens. Questo aspetto intende chiarire un'indagine condotta da un equipe di antropologi ed archeologici dell'Università di Siena che, in collaborazione con l'Ateneo di Bologna, fino al prossimo 22 ottobre, effettuerà delle indagini all'interno del sito, a pochi passi dalla spiaggia San Domenico di Marina di Camerota.
A guidare il gruppo di studio che ha presentato l'attività di scavo, spiegando le tecniche utilizzate, nel corso di una giornata di studi organizzata presso il cinema Bolivar di Marina di Camerota, è l'antropologa Adriana Moroni.
È certo che la grotta, abitata circa 45mila anni fa, ospitò sia il Neanderthal che il Sapiens. Professoressa Moroni, cosa emerge dunque queste nuove indagini?
Dopo la conferma che in quest'area, oltre che ad esempio nelle Grotte di Castelcivita ai piedi del massiccio degli Alburni, visse l'Homo Sapiens proveniente dall'Africa in un periodo in cui nella stessa area sopravvivevano gli ultimi gruppi di neanderthaliani, come attestato chiaramente nelle serie stratigrafiche di queste grotte, stiamo scoprendo elementi che potrebbero portarci ad affermare la convivenza tra le due specie anche in questo sito. Questo lavoro è di estrema importanza perché ci permetterà, attraverso il proseguimento degli scavi e dei dati raccolti nell'arco di un progetto europeo lungo 5 anni, di ricostruire le dinamiche del popolamento in un periodo cruciale dell'evoluzione dell'uomo, in quanto la nostra specie sostituisce il Neanderthal, che per decine di migliaia di anni aveva dominato, indisturbato, l'Europa. Sulla base di una datazione a tappeto si è potuto verificare che gli ultimi neanderthaliani si sono estinti intorno a 40 mila anni fa, con un periodo di sovrapposizione tra le due specie. Quest'ultima è una fase, durata circa 5000 anni, che ha visto la compresenza tra Neanderthal e Sapiens ed un accertato incrocio che ha determinato la sopravvivenza nella nostra specie di un 4% di geni neanderthaliani.
A cosa potranno portare questi studi?
A chiarire le dinamiche di questa fase cruciale per la nostra specie. Cercheremo di capirlo nel proseguimento degli scavi attraverso lo studio dei materiali con l'utilizzo di metodologie all'avanguardia. Ci sono buone possibilità di trovare delle prove di questa convivenza tra Neanderthal e Sapiens sia qui a Camerota che a Castelcivita. Una scoperta che assumerebbe un valore storico e culturale immenso.
Tutto questo cosa ci dice sull'importanza del territorio di Camerota e del Cilento per gli studi preistorici?
Ci parla di un territorio molto fortunato, che oltre ad avere numerose evidenze preistoriche a coprire un arco di tempo importante, circa 450 mila anni fa per il Paleolitco Inferiore, racchiude anche l'archivio di questa particolare fase di transizione dal Neanderthal all'Homo Sapiens, che è veramente poco documentata nel nostro paese. Si tratta di siti eccezionali che assumerebbero in questo modo un'ulteriore importanza internazionale.
La giornata di studi presso il cinema Bolivar ha visto la partecipazione di centinaia di studenti ed è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Camerota, il Parco nazionale del Cilento e la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle province di Salerno ed Avellino.

Fonte articolo www.lacittadisalerno.it

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